C’è chi ama iniziare la giornata allenandosi al mattino presto e chi invece ha bisogno di più tempo per svegliare corpo e mente quando suona la sveglia. Indipendentemente dai vostri ritmi o dalle vostre preferenze orarie ci sono evidenze scientifiche secondo cui allenarsi di prima mattina può avere effetti positivi sulle prestazioni fisiche nelle ore successive.
Lo studio Morning Priming Exercise Strategy to Enhance Afternoon Performance in Young Elite Soccer Players pubblicato nel 2020 dall’International Journal of Sports Physiology and Performance ha mostrato che svolgere un allenamento moderato (né troppo lungo né eccessivamente intenso) la mattina della partita, abitudine consolidata nello sport professionistico, non solo non pregiudica la capacità di esprimere forza nel pomeriggio, ma in alcuni casi può addirittura agevolarla.
Federico Donghi, Ermanno Rampinini, Andrea Bosio e Domenico Carlomagno del Centro Ricerche Mapei Sport insieme a Maurizio Fanchini, al momento della ricerca in forza al Sassuolo Calcio ma attualmente preparatore atletico alla Roma con Josè Mourinho, e a Nicola Maffiuletti della Schulthess Clinic di Zurigo hanno confrontato gli effetti di diverse modalità di esercizio di “attivazione” mattutina sulle prestazioni fisiche pomeridiane in giovani calciatori. Nella stessa ricerca, per cercare di spiegare i meccanismi dei possibili effetti trovati, sono state studiate le risposte ormonali e psicofisiologiche associate all’esercizio fisico svolto.
Nel corso dello studio sono state confrontate tre tipologie di esercizio mattutino: l’esercizio molto intenso basato su una serie di sprint ripetuti (6×40 m), l’esercizio moderato che manteneva un certo livello d’intensità ma inferiore rispetto al precedente (4×12 half squat veloci, 6 esercizi di velocità ladder e 20m sprint) e il riposo assoluto senza effettuare alcun esercizio fisico.
In ogni condizione i ricercatori hanno analizzato la concentrazione di testosterone e cortisolo (due ormoni molto importanti per la prestazione sportiva) nel sangue dei calciatori. Oltre ai livelli ormonali, in ogni condizione sono state misurate molte variabili e qualità fisiche, tra cui temperatura corporea, varie tipologie di percezioni soggettive che vanno dai livelli di fatica fino ai livelli di motivazione, forza e potenza delle gambe, velocità di sprint e capacità di effettuare corse intermittenti ad alta velocità. I risultati hanno mostrato che l’esercizio mattutino molto intenso (sprint ripetuti) ha influenzato positivamente i livelli ormonali dei giocatori (testosterone più alto), ma non ha portato ad una migliore prestazione fisica nel pomeriggio (anzi in alcuni casi si sono osservati maggiori livelli di affaticamento). Al contrario, l’esercizio moderato ha influenzato positivamente le prestazioni fisiche pomeridiane anche grazie ad uno stato psicofisiologico dei giovani calciatori più favorevole mostrando una minor percezione della fatica, un miglioramento sulla capacità di sviluppare forza e sulla resistenza rispetto alla situazione di controllo. Per essere scattanti in campo quindi non ci resta che puntare la sveglia e muoverci fin dalle prime ore del mattino, senza esagerare.