L’International Journal of Sports Physiology and Performance ha pubblicato pochi giorni fa la nostra ultima ricerca dedicata alla pallacanestro 3 X 3 intitolata “A Systematic Review on the Physical, Physiological, Perceptual, and Technical–Tactical Demands of Official 3 X 3 Basketball Games”. Si tratta di una revisione sistematica della letteratura scientifica mirata a definire le esigenze fisiche, fisiologiche, percettive e tecnico-tattiche dei giocatori di pallacanestro durante le partite di 3 × 3. La ricerca è stata condotta grazie alla collaborazione con diversi ricercatori che lavorano in Italia e Spagna: Pierpaolo Sansone e Daniele Conte dell’Università Cattolica di Murcia, Antonio Tessitore dell’Università del Foro Italico di Roma, Davide Ferioli preparatore atletico del New Basket Brindisi e il direttore operativo del Centro Ricerche Mapei Sport Ermanno Rampinini.
La pallacanestro è uno degli sport di squadra più popolari al mondo ed è entrato a far parte dei Giochi Olimpici nel 1936. Oltre alla classica formula 5 X 5, ultimamente sta riscuotendo sempre più successo la versione che prevede un numero di giocatori inferiore (3 per squadra) e l’utilizzo di un solo canestro. Il primo torneo ufficiale di 3 X 3 è stato organizzato dalla Federazione Internazionale di Pallacanestro (FIBA) nel 2010 e dagli ultimi Giochi di Tokyo 2020 è stata riconosciuta come disciplina Olimpica. Analizzando quanto succede nei tornei maschili e in quelli femminili, il profilo delle prestazioni di gioco appare simile tra due sessi, con lievi differenze tra le fasi preliminari e quelle finali dei tornei. Tra gli indicatori tecnico-tattici ce ne sono alcuni che hanno un’influenza maggiore sulla probabilità di vincere le partite (ad esempio l’efficacia di tiro in particolare da lontano, l’efficienza difensiva e un minor numero di sostituzioni).
Le partite di pallacanestro 3 X 3 hanno un profilo molto intermittente (rapporto lavoro-riposo 1:1), una durata complessiva di ∼15 minuti e sono caratterizzate da possessi palla brevi (6-8 s). Nel corso del gioco è presente un notevole impegno fisico (20-30 accelerazioni, 30-40 decelerazioni, 60-90 cambi di direzione e 20-25 salti per partita) e fisiologico (accumulo di lattato nel sangue ∼6,2 mmol/L).
Si tratta quindi di uno sport fisicamente impegnativo, caratterizzato da giocate rapide e da vincoli tattici specifici. L’analisi condotta fornisce informazioni utili per l’ottimizzazione del processo di allenamento e quindi utili per il miglioramento della prestazione, oltre a riferimenti importanti per la selezione dei giocatori e l’identificazione dei talenti.
Per approfondire vi invitiamo a leggere l’articolo nella sua versione estesa.