Il nuovo calendario post covid-19 ha costretto i calciatori di Serie A a giocare più partite ravvicinate. Ne abbiamo parlato con Ermanno Rampinini, responsabile dello Human Performance Lab (HPL) di Mapei Sport.

«La fatica indotta da una partita di calcio origina in diversi comparti all’interno dell’atleta. Il recupero, cioè il ripristino della normale funzionalità dell’organismo, necessita di diverse ore e in alcuni casi addirittura giorni – spiega Rampinini, che per la struttura di Olgiate Olona svolge attività di consulenza per gli sport di squadra come calcio, pallacanestro e per le squadre della nazionale di sci alpino. – Chiaramente, il processo di recupero può essere migliorato grazie principalmente agli allenamenti o anche grazie all’attuazione di tutte le strategie di recupero utili al miglioramento di questo processo quali ad esempio la nutrizione, l’immersione in acqua fredda o l’esercizio a bassa intensità. Infatti un calciatore di alto livello adeguatamente preparato può arrivare a giocare con regolarità tre partite alla settimana anche se non bisogna mai dimenticare che alcuni limiti dal punto di vista fisiologico rimangono e questi vanno sempre rispettati».

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