La pandemia di Covid-19 sta avendo un impatto sanitario, sociale ed economico senza precedenti, i cui effetti si faranno sentire per anni. A minacciare la nostra salute, tuttavia, non vi è soltanto l’infezione provocata dal coronavirus, ma anche le restrizioni messe in atto per spezzare la catena dei contagi. Il confinamento a casa, oltre ad aver accentuato stress, ansia, sintomi depressivi, insonnia e un generale deterioramento della salute mentale, come specificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha anche modificato le nostre abitudini, rendendoci più sedentari, meno attivi fisicamente e più propensi a seguire diete malsane e disequilibrate, con abbuffate di cibo spazzatura e alcol. Per questo, oggi come non mai, è fondamentale prendersi cura della propria salute, investendo tempo e risorse nell’attività sportiva.

Mapei Sport, centro di eccellenza che opera in ambito sportivo svolgendo attività di ricerca scientifica e fornendo assistenza multisettoriale agli atleti al fine di migliorare la loro prestazione, di recente ha pubblicato uno studio interessante su come i calciatori professionisti sono riusciti a mantenere la condizione fisica allenandosi a casa nelle 6 settimane di isolamento domestico tra marzo e aprile 2020. In Impact of Covid-19 Lockdown on Serie A Soccer Players’ Phisical Qualities pubblicato sull’International Journal of Sports Medicine Ermanno Rampinini, Federico Donghi, Marco Martin, Andrea Bosio, Marco Riggio e Nicola Maffiuletti hanno messo a confronto i valori dei calciatori della prima squadra dell’US Sassuolo prima e dopo il lockdown, con quelli raccolti durante il periodo competitivo e della pausa estiva delle stagioni precedenti attraverso il test Mognoni (6′ di corsa a 13,5 km/h sul tapis roulant) e il test di salto sulla pedana di forza (nella foto Federico Peluso pronto a saltare durante i test nella stagione 2019-2020, ndr). I cambiamenti nella forma fisica aerobica hanno mostrato un miglioramento significativo dopo l’isolamento rispetto al calo registrato durante la pausa estiva del campionato ma anche rispetto al periodo competitivo, suggerendo che i calciatori in casa hanno avuto tempo e modo di allenare maggiormente la componente aerobica rispetto a una normale stagione agonistica. Al contrario, senza esercizi specifici di forza, l’assenza dello stimolo delle partite e di un esercizio intermittente ripetuto come quello a cui sono abituati dagli impegni del calendario agonistico hanno evidenziato un calo dei livelli di potenza. Allenarsi in condizioni limitate ha fatto perdere ai calciatori le abilità specifiche che si possono allenare solo sul campo, nella ripresa è stato quindi necessario porre una particolare attenzione a questo aspetto.

Dopo uno stop prolungato e inedito come quello che abbiamo vissuto, anche noi dobbiamo ritornare all’attività con gradualità e coscienza del nostro status fisico attuale. Il lockdown ha impattato la vita di tutti noi e la capacità prestativa degli atleti di ogni livello. Mapei Sport lo sa ed è al loro fianco per ripartire alla grande.